Anche quest’anno lo Studio Abruzzese e Associati rinnova il sostegno alla Cineteca di Bologna per la realizzazione di uno degli eventi più attesi e longevi del ricco cartellone estivo bolognese.
L’appuntamento sarà per il 23 giugno con il primo film con Ugo Fantozzi protagonista, interpretato da Paolo Villaggio.
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17 giugno 2021, Bologna – Anche quest’anno lo studio Abruzzese e Associati è con Cineteca di Bologna per una delle iniziative culturali più importanti dell’estate bolognese: Piazza Maggiore diventerà il salotto delle calde serate bolognesi dove si respirerà aria di cinema grazie a ‘Sotto le Stelle del Cinema’ con una ricca programmazione. Ci è sembrato doveroso nei confronti della città, ripetere l’esperienza dello scorso anno, lieti che Cineteca di Bologna abbia scelto per noi un titolo che porta un sorriso (ne abbiamo bisogno!), ma che fa anche riflettere.
L’appuntamento di quest’anno è infatti fissato per il 23 giugno 2021 con il film ‘Fantozzi’ del regista Luciano Salce (1975).
Paolo Villaggio con il Rag. Fantozzi, ci accompagna per mano nella vita dell’italiano medio degli anni’70. In un’Italia che oramai si è lasciata alle spalle il dopoguerra e il boom economico fa pensare ad una vita più agiata. Le televisioni a colori entrano nelle case di tutti gli italiani e ogni famiglia può oramai permettersi un’utilitaria. Iniziano a sbiadire i valori romantici, per lasciare spazio alla futile apparenza. Così il benessere, che sembra contribuire ad un tenore di vita migliore per tutti, scava ancora delle trincee tra gli arrampicatori sociali e chi non ha lo standing per poter ambire a una posizione ritenuta socialmente apprezzabile. Fantozzi, goffo ragioniere, non si sa muovere tra chi, al contrario suo, ci sa fare. Sua figlia, agli antipodi di qualsiasi valore estetico, e la moglie troppo mite e semplice, fanno dimenticare a Fantozzi il valore della famiglia. Mentre lui si arrabatta per emergere, resta schiacciato dal desiderio di appartenere alla cerchia di chi ha successo nella vita. Successo che Fantozzi non vede come sia vacuo e modesto. Quel mondo che gli sembra ammantato di aurea felicità lo beffeggia e lo lascia al margine con la sua matricola ‘7820/8 bis’ da impiegato forzato, tanto anonima da non dargli neanche l’identità di un numero che sia unico.
Fantozzi dal grande schermo, oggi più di allora, ci ricorda che l’arrivismo non dà pregio e che distinguersi è un merito.